Plenaria di Strasburgo: al via i negoziati per una nuova regolazione del settore audiovisivo

Il Parlamento europeo, a tenore dell’art. 69-ter del suo regolamento, ha approvato a maggioranza (314 a 266, 41 astenuti) il mandato ad ingaggiare negoziati interistituzionali con la Commissione e con i governi degli Stati membri in materia di regolamentazione del settore audiovisivo. Tale mandato è stato conferito alla commissione Cultura ed Istruzione, nel quadro dell’approvazione di una nuova Direttiva secondo la procedura legislativa ordinaria.

In seno alla commissione Cultura e Istruzione, sono stati nominati due relatori (uno per il gruppo dei Popolari, l’altro per quello dei Social-Democratici) e sono stati designati sei relatori ombra, per conto degli altri gruppi politici. Tali relatori, insieme con il presidente della commissione o il vice-presidente eventualmente designato, compongono una sorta di delegazione, che prende parte ai negoziati interistituzionali (c.d. triloghi, o trialoghi) con i componenti del Consiglio (più precisamente, con i membri dei gruppi di lavoro consiliari e del COREPER che si occupano della questione) e con i funzionari incaricati della Commissione

La proposta è stata presentata dalla Commissione esattamente un anno fa (25 maggio 2016) e mira ad emendare la Direttiva 2010/13 attualmente vigente in numerosi punti. Rinviando a una successiva scheda l’analisi dettagliata del contenuto della proposta e degli emendamenti presentati dal Parlamento, si pone ora l’accento sulle attività intraprese dalla Commissione in via preliminare alla redazione della proposta.

La Commissione ha svolto una valutazione ex post (REFIT, in gergo) sulla Direttiva 2010/13, dei cui risultati dà atto nella proposta. In tale valutazione si mira ad individuare settori in cui è possibile semplificare e migliorare la normativa senza pregiudizio degli obiettivi generali, anzi facilitandone il raggiungimento. L’analisi è stata portata avanti mediante un ampio coinvolgimento degli stakeholders, delle consultazioni con i quali è parimenti dato atto. E’ stato altresì creato un questionario, elaborato da una task force composta dalle autorità di regolamentazione del settore audiovisivo degli Stati membri convocata dalla Commissione europea. Tale questionario è stato presentato alle autorità di regolamentazione degli Stati membri in seno al gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi, ai settori interessati dell’industria e alle organizzazioni dei consumatori. Studi esterni e lavori da parte di organi consultivi europei (come l’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nonché il medesimo gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi) sono stati altresì presi in considerazione.

Quanto al Parlamento europeo, la delicatezza della materia e l’ampiezza dei temi toccati hanno portato alla designazione di ben otto commissioni competenti per parere. Di queste, quattro (affari economici e monetari; lavoro e affari sociali; industria ricerca ed energia; diritti delle donne e parità di genere) hanno deciso di non nominare formalmente un relatore, negoziando le proprie proposte emendative direttamente con la commissione competente per il merito. Al contrario, le altre quattro (ambiente, salute pubblica e cibo; mercato interno e protezione dei consumatori; affari giuridici; libertà civili) hanno nominato un proprio relatore e hanno fatto constare dei propri emendamenti attraverso un formale parere. Tali relatori seguiranno l’evolversi del dossier attraverso contatti continui con la commissione di merito.

I negoziati continueranno in via informale, e la commissione competente per il merito renderà noti i risultati attraverso un calendario di incontri che sarà fissato verosimilmente nelle prossime sedute.