Prosegue l’iter di revisione del Regolamento del Parlamento europeo

Il 22 novembre 2016, la commissione affari costituzionali del Parlamento europeo ha approvato la relazione del deputato socialista Richard Corbett in materia di revisione generale del Regolamento interno. L’approvazione definitiva è prevista per la plenaria di dicembre.

I numerosi punti toccati dalla riforma – su alcuni dei quali, in questa sede, si è già avuto modo di intervenire – riguardano sia l’architettura interna, sia l’articolazione dei poteri tra le molteplici componenti di quest’architettura. Svariate disposizioni investono l’elezione dei deputati, la verifica dei poteri, la nomina del Presidente, dei Vice-Presidenti e dei Questori, le funzioni dell’Ufficio di Presidenza, nonché il ruolo della Conferenza dei presidenti; l’obiettivo, oltre all’aggiornamento delle regole codificate con riferimento alla prassi che scorre multiforme, è il rafforzamento dell’organo parlamentare e della sua capacità istituzionale, sia con riguardo alle regole volte a rafforzarne l’autonomia e indipendenza di giudizio, sia con riferimento a quelle regole destinate ad un’interazione con gli altri interlocutori istituzionali. Il Parlamento, infatti, persegue nell’intento di inserire il proprio Regolamento interno in un sistema reticolare di fonti, che funge da tessuto normativo per l’attività interistituzionale. La tecnica del rinvio ad altri atti ed accordi interistituzionali testimonia di una crescente dimensione esterna delle regole di procedura parlamentare, volte ad intrecciarsi con le norme di funzionamento interno degli altri organi istituzionali e con le fonti ricollegabili agli accordi interistituzionali che tali organi hanno pattuito; talvolta, il Parlamento ritiene di incorporare tali accordi in un atto interno, allo scopo di regolarne l’interpretazione in vista di un’applicazione modulata, adatta allo scorrere delle attività dell’organo.

Si veda ad esempio il rinvio che il nuovo articolo 12 compie alla Decisione parlamentare del 18 novembre 1999 per quel che concerne l’applicazione al Parlamento europeo dell’accordo interistituzionale del 25 maggio 1999 sulle misure volte a facilitare le indagini dell’OLAF.

Sulla Conferenza dei Presidenti, spicca l’assegnazione di una “delega” specifica ad un Vice-Presidente per le relazioni coi Parlamenti nazionali, in ordine alle quali costui riferisce costantemente alla Conferenza, a tenore dell’art. 27, comma 3, del Regolamento come emendato.

In ordine alla tutela della valenza istituzionale dell’organo, la previsione di cui all’art. 30bis del nuovo testo rende esplicito il principio di continuità degli uffici parlamentari, con ciò valorizzandone la natura autonoma in vista delle specifiche funzioni a loro assegnate.

Sulle molteplici novità introdotte, che prevedono 80 emendamenti al testo del Regolamento attualmente in vigore, sarà opportuno soffermarsi specificamente, una volta che sarà intervenuta l’approvazione. Per intanto, emerge che i gruppi parlamentari hanno largamente aderito alla proposta dell’on. Corbett, già relatore della precedente Revisione generale approvata il 6 maggio 2008 ed esperto riconosciuto della materia, anche in campo accademico. Il voto in commissione affari costituzionali si è così celebrato: 24 presenti, 19 favorevoli, 5 astenuti, zero contrari.