Dentro l’Europa – Mediatore europeo: “le consultazioni della Commissione siano più trasparenti”

Martedì 2 febbraio il Mediatore europeo ha rilasciato un comunicato stampa con il quale ha invitato la Commissione a migliorare la trasparenza delle fasi del processo decisionale che fanno capo ai comitati. Si ritiene che occorra:

  • pubblicare l’ordine del giorno e i documenti informativi di ciascuna riunione in ragionevole anticipo;
  • rendere tempestivamente pubblici i resoconti verbali delle sedute dei comitati;
  • includere nelle minute le posizioni sostenute dai membri di ciascun comitato.

Per quel che attiene specificamente ai gruppi di esperti, il Mediatore prende atto che la Commissione ha annunciato nuovi passi avanti verso una gestione più aperta delle procedure, in specie rendendo la selezione degli esperti più trasparente e rivedendo la propria normativa sul conflitto di interessi; tuttavia, ritiene che il processo decisionale debba svelare ai cittadini chi ha deciso cosa, e perché, al fine di rendersi legittimo agli occhi dei destinatari della normativa.

Il Mediatore attende una risposta dalla Commissione entro il 30 aprile 2016 circa le modalità con le quali essa intende dare seguito alle sue raccomandazioni.

 

I comitati “della comitatologia” accompagnano la Commissione nella stesura degli atti esecutivi (art. 291 TFUE) secondo le procedure delineate dal Regolamento 182/2011. Sono composti da un rappresentante per ciascuno Stato membro, tratto di norma dalle amministrazioni nazionali che si occupano di una data materia, e presieduti dal rappresentante della DG della Commissione che ha il potere di emanare l’atto esecutivo. Sono quasi 800 e sono iscritti in un registro apposito, ove sono altresì disponibili i documenti da essi prodotti. In particolare, per ciascuna Direzione Generale della Commissione, si può accedere all’insieme dei comitati che collaborano con essa, all’atto istitutivo che ne disciplina il funzionamento e al Regolamento interno. Si può inoltre procedere alla ricerca dei fascicoli relativi ad un determinato atto, nonché ai singoli documenti (ordine del giorno, resoconto sommario, progetto di misure esecutive, risultati delle votazioni, lettera di urgenza – in seguito alla quale si adotta una procedura semplificata – o altro). Per ogni anno, la Commissione produce una relazione sull’andamento delle procedure di comitato (si attende quella per il 2015).

I “gruppi di esperti” forniscono alla Commissione supporto tecnico per la stesura di una proposta di atto legislativo o delegato (art. 290 TFUE). Forniscono pareri non vincolanti e costituiscono una delle fonti di expertise della Commissione. Indicazioni e documenti si trovano in un registro ad hoc. Possono essere nominati con decisione della Commissione, o istituiti da un servizio di questa, ovvero nominati da altri soggetti (si chiamano allora “organismi analoghi”). Possono farne parte membri nominati a titolo personale, membri che rappresentano un interesse comune, rappresentanti di ONG e Stati. Vi si applicano le norme dell’atto di base e quelle contenute nella Comunicazione della Commissione in merito. La Commissione aveva già l’estate scorsa riconosciuto di dover avviare una politica più trasparente sulla selezione degli esperti e sul conflitto di interessi; il Mediatore chiede ora di far piena luce su quello che è stato definito il labirinto decisionale europeo.