Il 24 novembre 2015 il Parlamento europeo ha approvato la proposta di relazione della commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza Alimentare (ENVI) la quale suggeriva di respingere la proposta della Commissione europea che intendeva conferire agli Stati membri il potere di limitare o vietare l’uso di prodotti e mangimi geneticamente modificati.
La larghissima maggioranza dei no (613, contro 58 sì e 13 astenuti) e i pareri negativi circa il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità da parte di cinque Parlamenti nazionali (le Camere basse di Olanda e Belgio; entrambe le Camere del Parlamento spagnolo; il Consiglio federale austriaco) testimoniano di un dissenso abbastanza trasversale, appuntatosi in particolare – nella Relazione di ENVI – sulla carenza di una valutazione d’impatto sia scientifica che normativa alla base di tale proposta.
Permangono irrisolti i nodi relativi al trattamento degli OGM, primo fra tutti la possibilità, per gli Stati membri, di poter decidere liberamente, volta per volta, di opporsi alla decisione autorizzativa della Commissione circa la commerciabilità ovvero il consumo di un prodotto OGM.