Il Governatore della Banca d’Italia, nelle sue Considerazioni finali all’assemblea del 31 maggio, ha così concluso: “Non si costruisce niente sulla difesa delle rendite e del proprio particolare, si arretra tutti”.
Visco ha inoltre sottolineato che il ritardo nel favorire l’attività d’impresa “risente anche di un quadro regolamentare ridondante, di complessità e costi degli adempimenti amministrativi da ridurre drasticamente, di un diritto da rendere più certo, di comportamenti corruttivi diffusi da sradicare, di una insufficiente protezione dalla criminalità”. E ha aggiunto che “in molti casi, varate le riforme, hanno tardato, talvolta ancora mancano, i provvedimenti attuativi; non sono cambiati i comportamenti dell’amministrazione. È un tratto ricorrente dell’esperienza storica del nostro paese: le principali difficoltà non risiedono tanto nel contenuto delle norme, quanto nella loro completa applicazione”.