Cosa succederà delle liberalizzazioni dopo le elezioni? Leggendo i programmi elettorali si scopre che non tutti i partiti si occupano dell’argomento. È il caso, per esempio, di PD e Rivoluzione civile. Riportiamo di seguito le indicazioni di quelli che, in un modo o nell’altro, dicono cosa farebbero in caso di vittoria.
AGENDA MONTI PER L’ITALIA (CON MONTI PER L’ITALIA, UDC E FLI): “È necessario impegnarsi a proseguire e intensificare la politica di apertura dei mercati dei beni e dei servizi, sulla base di un adeguato processo di consultazione pubblica, nelle industrie a rete, nei servizi pubblici locali, rispettando i paletti posti dalla sentenza della Corte Costituzionale, e nei servizi resi da lavoratori autonomi e liberi professionisti, nonché di vincoli che limitano in essi la concorrenza, sulla base delle indicazioni della Commissione europea e dell’Autorità Antitrust nazionale. Bisogna fare della legge annuale sulla concorrenza lo strumento regolare di una periodica azione di rimozione di vincoli e blocchi che ingessano l’economia e di maggior tutela dei consumatori. Mettere al centro della politica economica la concorrenza significa lavorare per un’economia più efficiente e innovativa, migliorando la qualità della vita e le possibilità di scelta dei cittadini-consumatori”.
FARE PER FERMARE IL DECLINO (Oscar Giannino): “Liberalizzare rapidamente i settori non ancora concorrenziali quali, a titolo di esempio: trasporti, energia, poste, telecomunicazioni, servizi professionali e banche (inclusi gli assetti proprietari). Privatizzare le imprese pubbliche con modalità e obiettivi pro-concorrenziali nei rispettivi settori. Inserire nella Costituzione il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del sistema economico, contro privilegi e monopoli d’ogni sorta. Privatizzare la RAI, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio su cui il settore si regge favorendo la concorrenza. Affidare i servizi pubblici, incluso quello radiotelevisivo, tramite gara fra imprese concorrenti”;
LEGA NORD: “Apertura al mercato dei settori chiusi, in particolare dove persistono monopoli o oligopoli statali, a partire da scuola, università, poste, energia e servizi pubblici locali. Sviluppo di meccanismi concorrenziali e di vigilanza per contrastare accordi di cartello nel settore assicurativo….Rilancio dell’iniziativa di liberalizzazione e privatizzazione delle reti infrastrutturali e dei pubblici servizi, come da D.L. 138 del 13 agosto 2011… Nuove azioni per favorire la concorrenza nel settore energetico e contrastare gli oligopoli…Libero accesso alle reti”;
MOVIMENTO 5 STELLE: “Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%. Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni…Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, azionariato diffuso con proprietà massima del 10%. Abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Vendita, ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici. Statalizzazione della dorsale telefonico, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia, e l’impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi ad ogni operatore telefonico. Introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete. Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa. Allineamento immediato delle tariffe di connessione a internet e telefoniche a quelle europee. Tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitari facenti capo a un singolo soggetto economico privato…Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato. Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei. Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es. distributori d’acqua in bottiglia)”.
PDL: “rilancio dell’iniziativa di liberalizzazione e privatizzazione delle reti infrastrutturali e del pubblici servizi, come da D.L. 138 del 13.8.2011”.